martedì 24 maggio 2011

aaah Dottò ....

Sabato abbiamo ricevuto la graditissima visita di Roberto e sua moglie, 2 futuri colleghi di follia. Si stanno preparando con scrupolo al grande "inizio". Hanno già ordinato l'alluminio che, spero in poco tempo, si trasformerà in un bellissimo Dix 43. E' venuto nel nostro cantiere a toccare con mano quello che lo aspetta e a togliersi qualche dubbio e prima di salutarci ha pronunciato la frase che è alla base di tutto: - "si può fare".
Roberto però con la sua visita ci ha massacrati, è veramente molto preparato e ha molta esperienza, ha studiato già tutto nei minimi particolari e ha avuto una pazienza infinita nello spiegarci le varie implicazioni di scelte che avevamo già fatto e per fortuna non realizzato.
E' doveroso a questo punto aprire una parentesi e ammettere che i sottoscritti costruttori di alemar45 di vela ancora non ci capiscono molto, diciamo che non abbiamo mai posseduto nessuna imbarcazione e che le nostre esperienze sono relegate ad alcune vacanze qua e la sparse per il mondo.
Si, le vele sappiamo che sono simili a delle stoffe bianche (di solito) e che per issarle e manovrarle ci sono appiccicate delle corde che alcuni chiamano "scotte", ma quando si comincia a parlare di armamenti a sloop, cutter e tricchetracche andiamo nel panico, per non parlare di stralli di trinchetta, tormentine, jennaker e spinnaker.
La costruzione della nostra barca nasce proprio dall'esigenza e dalla voglia di imparare ad andare a vela e uno scafo bello robusto di alluminio ci permette di AFFONDARE più facilmente le altre imbarcazioni in caso di manovre non perfette, tanto siamo assicurati.
Roberto ha distrutto tutte le nostre certezze, diciamo che è il destino che ce lo ha mandato nel momento esatto, avevamo già disegnato la tuga, revisionando in modo sensibile il progetto originario e eravamo pronti a partire, ma adesso è doveroso prendere un momento di riflessione e fermarci un attimo.
In pratica ci ha spiegato le ragioni del progetto, a noi il pozzetto non piaceva perché era un po' scarno, spigoloso e a nostro avviso stretto, Roberto ci ha fatto capire le motivazioni delle scelte di Dix e ci ha fornito elementi importanti per comprendere gli armamenti.
Il vickers45AC nasce come cutter, noi lo volevamo modificare a sloop spostando l'albero a provia di circa 1 mt e allargando di conseguenza il pozzetto rendendolo più comodo e ampio (per prendere meglio il sole e farsi gli aperitivi in maniera idonea ... e che diamine), pensavamo inoltre a un bel colore Blue e al Teack everywhere.
Insomma avete già capito, la vernice con l'alluminio rischia di crettarsi per la dilatazione del materiale, il blue non aiuta a contenere la temperatura sotto coperta  e il Teack aumenta i rischi di elettrolisi e il calore e poi ci ha dato molti altri suggerimenti sui quali riflettere.
Avevamo già letto un po' su internet di questi problemi ma un conto è leggere e un altro è parlare.
A questo punto, prima di procedere alla costruzione della tuga è assolutamente necessario capire:
1) che cosa vogliamo noi dalla barca - 2) con quale vele realizzarle - 3) questo diavolo di pozzetto a cosa deve servire - 4) il cestello del ghiaccio con le bottiglie di prosecco dovo lo mettiamo.
Fatto questo possiamo ridisegnare la tuga e ricominciare.
Aaaah Dotto', visto che adesso, spero, ci terremo in contatto, visto che per colpa tua da sabato non dormiamo e che ci sentiamo tremendamente insicuri, visto che sei pure medico, ci servirebbe: sonnifero, antidepressivi e uno psicologo bravo (meglio se ci capisce pure di vela).
Grazie di tutto a te e a tua moglie.
P.S. quando saremo in qualche rada con le nostre barche di alluminio affiancate, vedrai che sarete voi a dover prendere il tender e a venire da noi a bere un daiquiri .... perchè si sta più comodi.

Finalmente la "Saldanza" è finita

Eccoci qui, lo scafo è finalmente completamente saldato anche nella sua parte interna.
Non aggiungo nessuna foto perchè non c'è assolutamente niente da vedere.
E' stata lunga perchè abbiamo preferito non esagerare con le saldature per non creare torsioni indesiderate e procedere a piccoli passi non saldando mai più di 2 ore consecutivamente.
In pratica c'è voluto un mese intero.
Abbiamo saldato sia le lastre e sia le serrette. Prima di girare lo scafo avevamo saldato solo in parte e solo per irrobustire lo scafo, ma come avevamo detto nei post precedenti, saldare lo scafo dall'interno era improduttivo e pure pericoloso per colpa delle goccioline incandescenti che si staccavano.
Unico problema riscontrato è in alcuni punti, forse dove il cianfrino era più accentuato o forse dove avevamo rimosso un po' più di materiale o forse dove siamo andati un po' più pesanti con la corrente, la saldatura dall'interno è passata all'esterno con dei piccoli rigonfimanti.
Tutto normale, una passata di flessibile e viaaaaaa.