martedì 11 dicembre 2012

Chiusa

Finalmente l'abbiamo chiusa.
Per festeggiare abbiamo istallato le ruote del timone, ora si che sembra una barca.
Le ruote sono diametro 1000, avevamo un po di timore perché avevamo calcolato tutto al cm, l'alternativa sarebbe stato scendere alle ruote di 900 ma più grande è la ruota meno sforzo si fa.
Grande gioia quando abbiamo appurato che girano.
Ora dobbiamo finire di saldare i passa-avanti e le fiancate e ripulire le saldature e poi, per il periodo invernale, ci chiuderemo in fabbrica, al pantografo, per realizzare i particolari mancanti descritti nel precedente post.


sabato 24 novembre 2012

Spingi, tira, taglia e piega.

Ce l'abbiamo fatta, abbiamo realizzato la nostra barca coupè (definizione di Roberto "il professore"). In settimana avevamo saldato la parte della prua, ma quella era facile perché dritta, il tetto della dinette invece era una sfida, piegare lamiere piane nei 2 versi, e non contenti, ne abbiamo aggiunto un terzo. In pratica con l'alluminio ormai riusciamo a fare qualsiasi cosa, siamo diventati dei lattonieri.
La giornata era splendida, la temperatura ideale, abbiamo per prima cosa consolidato e saldato le serrette alle ordinate e poi è iniziato il divertimento, uno sopra a saltare, l'altro sotto a saldare, 2 verbi complementari. La giunzione con il pozzetto è stata infine una gioia, tutte le curve sono andate al proprio posto.
Verso le 4 del pomeriggio ci siamo fermati e abbiamo sgomberato tutto, spazzato il pozzetto (ormai un rito a fine serata), e abbiamo posizionato i passauomo e oblò all'incirca nella loro posizione definitiva.
Avanza tempo abbiamo fuso e riempito l'ultimo settore della chiglia con il piombo, naturalmente non è entrato tutto, booooo, misteri della fisica, gli ultimi 200 kg circa li posizioneremo nella parte bassa dello scafo. Poi riunione per pianificare il da farsi dei prossimi mesi, questa la lista:
1) fiancate della tuga
2) realizzazione della cerniera  della porta stagna e istallazione della stessa
4) realizzazione delle lande e loro istallazione
5) realizzazione della barra di rispetto
6) falchette
7) Comprare il plexiglas degli oblò, le guarnizioni e le chiusure
8) realizzazione dei bicchierini dei candelieri, candelieri e pulpiti
9) realizzazione delle bitte e dei tientibene
10) linea d'asse (la vendetta)
11) chisura della chiglia
12) saldare i madieri del sopra serbatoio
13) piede d'albero, e tutta quella zona li.
14) realizzazione dei portelli degli oblò
15) disegnare e realizzare le dime della finestratura e ordine alla vetus.
16) porta stagna di poppa
17) istallazione degli ingranaggi del timone
18) tambuccio e dintorni

A Firenze si dice .... "e manca un po'"

  








sabato 17 novembre 2012

Seduti

Che dire, 2 anni di lavoro in piedi prima di riposarsi un po', a questo punto mancano le briciole di pane e i piccioni, le panchine (in alluminio), dove passare la vecchiaia, le mettiamo noi.
Iniziamo dicendo che non è stato facile, ci siamo completamente allontanati dal progetto di Dix, quindi avanzavamo alla cieca e, come se non bastasse, abbiamo pure esagerato.
Mettere 2 lamiere dritte ad angolo è facile e veloce, ma realizzare gli alloggiamenti dove incastonare il teak, curvare le lamiere degli schienali per rendere più confortevole l'aperitivo a bordo e "stondare" "l'instondabile" è un'altra cosa, soprattutto considerando i "non mezzi" che abbiamo (ci siamo realizzati sotto la rampa di scale una piegatrice degna della famiglia Flinstones).
Il risultato però è a dir poco sbalorditivo per 2 persone, una saldatrice, 3 smerigliatrici, una sega e 10 morsetti da falegname.
Le sedute misurano 195 cm e sono veramente comode.
Il tempo di prendersi un caffè seduti e siamo ripartiti, da prua questa volta.















venerdì 14 settembre 2012

Avanti tutta

Che giornata.
Qualche giorno fa abbiamo ricevuto la prima visita di Davide http://www.zerbinatidesign.com/. L'ingegnere e architetto nautico, sarà il nostro perito che ci seguirà nella costruzione e certificazione dell' imbarcazione. 2 anni di sudore e soldi sotto esame. Eravamo tesi ed emozionati come bambini a scuola. Davide si è presentato subito molto bene, è stato scrupoloso, comprensivo e aveva studiato tutto il nostro blog.
Abbiamo passato un'intera giornata a controllare il lavoro fatto e a parlare di quelli futuri.
Non conoscendo le tolleranze dei cantieri nautici siamo, da sempre, stati molto scrupolosi e gli errori di millimetri per noi sono sempre stati inaccettabili e gli abbiamo sempre eliminati o corretti. Infine non sapevamo di quanto potevamo allontanarci dal progetto originale di Dix e le modifiche alla tuga da noi apportate, erano un'incognita che ci spaventavano. Davide ci ha dato dei suggerimenti molto importanti e fortunatamente non dobbiamo modificare niente, ci ha suggerito di aggiungere a tutte i bagli di coperta dei rinforzi e ci ha detto come realizzarli, ci ha spiegato come deve essere costruito il piede del puntone sotto coperta in corrispondenza dell'albero e abbiamo parlato della chiglia.
La chiglia è stato un argomento che ci ha assorbito molto tempo, noi lo abbiamo realizzato come il progetto di Dix ma 5300 kg saldati solo alla pelle dello scafo non ci convinceva molto, tanto che avevamo già deciso di mettere dei rinforzi che penetrassero nello scafo per ancorarci alla struttura dello scafo (alle ordinate). Quando la stessa cosa è stata notata anche da Davide ci siamo rincuorati e abbiamo riaperto i progetti per vedere se ci eravamo dimenticati di qualcosa, tutto era come da disegno. Nei giorni successivi Davide ha contattato Dix che ha confermato il progetto da lui realizzato,    noi però abbiamo studiato insieme una soluzione aggiuntiva che ci permetterà di ancorarci alle strutture sovrastanti (madieri di rinforzo e ordinate), fortunatamente la lunga ricerca del piombo non ci ha permesso di chiudere la chiglia e quindi sono lavori che ancora dovevamo fare.
L'unico errore che abbiamo commesso è stato quello di appoggiare (sull'ordinata) la "L" dei bagli della tuga al centro del lato lungo, la dovevamo invece appoggiare a filo in modo che l'ordinata fosse come un estensione del baglio. Niente di grave naturalmente, dobbiamo soltanto aggiungere un rinforzino tra la "L" e l'ordinata (un'ora di lavoro). In fase costruttiva in effetti ci era venuto in mente ma mentre facevamo le prove cascavano e per agevolare il lavoro le appoggiavamo nel mezzo in modo che avessero più equilibrio, finiti i morsetti le avevamo appuntate e ..... ce ne siamo dimenticati o forse avevamo stabilito che andavano bene lo stesso, non ce lo ricordiamo più, sta di fatto che li sono rimaste.
A fine giornata, in modo velato, ci ha fatto i complimenti e per noi è stata una gioia immensa da condividere con tutti. Abbiamo volato per qualche giorno a un metro di altezza fino a quando a me, alla ripresa dei lavori, è ricascata una goccia di saldatura a 600 gradi nel collo e penso si sia spenta, nella carne, in prossimità del malleolo e ad Alessio è caduta circa un etto di colla fusa sulla mano mentre realizzava una dima di legno. Avanti tutta.

lunedì 27 agosto 2012

Pozzetto - L'inizio

A Firenze, nell'estate più torrida degli ultimi 10 anni, 2 pazzi hanno lavorato una settimana sotto una serra 8 ore al giorno. L'alluminio incandescente ha sterminato colonie di insetti, tutti i malcapitati infatti, che appoggiavano le zampette sulla tuga, ci lasciavano le penne, una strage. Alla fine però, siamo rimasti molto soddisfatti, il pozzetto è stato disegnato e studiato nei minimi particolari e tutte le soluzioni sono state trovate e i problemi risolti. In questa fase ci siamo allontanati abbastanza dal progetto originale e senza disegni da seguire il lavoro avanza piano piano. Prima di iniziare con un settore, abbiamo discusso per ore simulando tutte le problematiche di realizzazione, sicurezza e utilizzo. Il risultato è secondo noi interessante. 
La scelta da parte nostra della doppia timoneria ci ha costretti a specchiare il tutto e la parte più difficile è stata proprio quella di allineare le lamiere di dritta con quelle di sinistra, sulla carta facilissimo ma in pratica molto difficile. Un inclinazione sbagliata di mezzo grado diventano centimetri 3 metri più in la.
In settimana sono passati a trovarci anche Roberto e la sua simpaticissima moglie Sara (che stanno realizzando un Dix43 in alluminio a Roma) di passaggio per tornare a casa, ci sentivamo un po' sotto esame perché la sua preparazione è superiore alla nostra, ci siamo messi l'abito della domenica, abbiamo pulito il bagno e riassettato il tutto, proprio come facevano le nostre madri quando veniva il dottore a casa. L'esame direi che è andato abbastanza bene, ci ha fatto notare alcune cose interessanti e ci ha dato dei consigli molto buoni. Lo scambio di informazioni è essenziale. 
  










sabato 14 luglio 2012

Conversione piedi metri, l'inflazione galoppa.

Il carburante aumenta, i consumi aumentano, la popolazione aumenta, l'altezza media è in aumento, diavolo di un mondo! aumenta tutto. Anche i piedi non sono più quelli di una volta. Oggi il periodico di Firenze "La Nazione", ha pubblicato in un inserto speciale, in prima pagina, un bellissimo articolo su 2 uomini mezzi pazzi che stanno costruendo una barca in alluminio. Indovinate chi sono?
Un grazie speciale al giornalista Alberto Fiorini che ci è venuto a trovare e che ci ha mostrato affetto ed entusiasmo. Alberto ci mette veramente molta passione nel suo lavoro ed è per questo che gli auguriamo di fare una splendida carriera. Chi ha invece scritto il titolo, speriamo si assuma la responsabilità del nostro arresto, non appena Monti e la guardia di finanza verranno a sapere che 2 persone costruiscono una barca di 45 METRI in casa.


giovedì 12 luglio 2012

Piombo, Lead ore from Cemeroon, banditi e altro ancora,

E' fatta, 5300 Kg di piombo ora ci sono. Un anno e mezzo pieno di colpi di scena, disperazione, gioie e delusioni; ci eravamo posti l'obiettivo di non spendere più di 50 centesimi di euro al chilo e ce l'abbiamo fatta. Una questione di principio.
Abbiamo raccolto il piombo in quasi tutte le sue trasformazioni (tubi, lastre, pallini, ogive), i fornitori sono stati decine, la ricerca di essi incensante, abbiamo subito umiliazioni, siamo stati cacciati e poi accolti, presi in giro, presi per fessi, abbiamo truffato truffatori professionisti, passeggiato nei campi nomadi, contattato persone di tutti i paesi. Insomma, una bella storia.
L'inizio è stato il più difficile, prima di tutto bisogna sapere che il piombo non viene più estratto, ma è tutto riciclato, che è pericoloso e per questo non voluto dallo stato ma per le sue caratteristiche molto ricercato da tutti (un po' come la canapa indiana). Comprarlo alle fonderie è molto facile ma praticamente proibitivo per il suo costo che va da 2.5 a 3.5 euro al Kg che moltiplicato per 5300 fa? questa opzione è stata scartata subito. La ricerca su internet ha portato a niente perché, chi detiene il mercato del riciclo a stento sa parlare un italiano comprensibile figurarsi mettere delle pagine su web e i gestori dei ritagli sono dei veri e propri banditi, lunatici, maleducati, sono insopportabili e parlare di affari con loro è praticamente impossibile, secondo me guadagnano troppo, il prezzo parte da 1.5 euro al Kg senza fattura (non perché sono degli evasori, è che non sanno nemmeno cosa siano le fatture, quella è una dimensione parallela, incredibile). Scartare chi acquista e vende i ritagli è stato un duro colpo per il morale, presi dallo sconforto abbiamo iniziato a girare per i campi nomadi che storicamente raccolgono metalli, ma niente piombo. Dopo 6 mesi eravamo a zero chili.  A questo punto siamo tornati a cercare informazioni su internet, ma in inglese e qualcosa si è mosso, c'erano centinaia di annunci dall'Africa di vendita di piombo riciclato dalle batterie a prezzi "onesti"  (80centesimi) e abbimo iniziato  a contattarli, abbiamo mandato decine di mail a svariate aziende ma piano piano ci siamo accorti che erano tutti dei truffatori, chi scrive è infatti un esperto di informatica e quindi ci siamo messi a tracciare le provenienze delle mail che non corrispondevano al presunto luogo di provenienza del piombo, di solito dopo 2 o 3 mail crollavano e scappavano, tranne uno. E' iniziata così un rapporto epistolare durato circa 3 mesi con il candidato numero 1,  un professionista bravissimo. Il principio della truffa è semplice e si basa tutto sulla caparra che è di per se abbastanza contenuta per un occidentale ma molto importante per paesi come la Nigeria, Cameroon e Senegal, per farla breve questa persona era un vero professionista della truffa, bravissimo nella ricerca dei vocaboli e un fenomeno nella tempistica, lasciava passare sempre il tempo giusto tra una risposta e l'altra a seconda del contenuto della mail, noi naturalmente facevamo lo stesso, in pratica siamo diventati amici. Abbiamo iniziato a condividere questa storia con i nostri amici e il gruppo si è diviso in chi considerava questo un truffatore e chi no, la più scettica era Sonia, Nigeriana e grande amica, ci ha preso in giro fin da subito e a Firenze, siamo diventati una leggenda nella comunità Nigeriana, partecipando a qualche battesimo e matrimonio della loro comunità, ci presentavano come "quelli del piombo" e .... non vi dico le risate, abbiamo visto Nigeriani e Camerunensi sdraiarsi e morire dal ridere. Ma la curiosità era troppa. Questo era troppo bravo, era diventata una partita a poker e ad un certo punto (chi scrive) ha deciso di vedere le carte, con prudenza però. Ho deciso di fare il bonifico,  mi ha dato il numero di conto e un destinatario, la somma era di circa 600 euro, io ho fatto il bonifico a quel conto ma come destinatario non ho messo il suo nome ma il nome della sua presunta società, lui mi ha inviato le carte della spedizione che dopo averle controllate sono risultate false. A questo punto il panico totale, truffati??? dopo 10 giorni mi suona il telefonino e ..... "salve, chiamo dalla sua banca, ci è tornato indietro un bonifico dall'estero". Il truffatore è stato truffato. Tutti e 2 a bocca asciutta, lui senza denari, noi senza piombo. E' stata comunque un esperienza interessante e per 3 mesi ci siamo divertiti. A questo punto è passata anche l'estate del 2011 e abbiamo provato a mettere su questo blog un annuncio, con il prezzo al quale lo avremmo acquistato (0,5 euro). A settembre qualcosa si è messo, sono stato contattato da una persona che frequentava i poligoni di tiro e mi ha suggerito di fare un giro per questi luoghi, qualcuno ci ha cacciati, altri ci hanno un po' aiutato  o dato altri consigli, da li sono nate nuove idee per trovare il piombo in altre forme e modi e in un inverno siamo riusciti a trovarlo tutto, una fatica enorme, sarebbe stato meglio essere ricchi e comprarlo alle fonderie ma con i soldi risparmiati ci compriamo l'albero.
     

lunedì 25 giugno 2012

Questione di linea.

In settimana abbiamo pensato tanto, che stanchezza. Abbiamo morsettato il tondino di 25, che confina le lamiere, visualizzando la linea finale, purtroppo ci siamo accorti che una frame era leggermente più bassa, andava bene perché rispecchiava il disegno di  Dix, ma a noi non piaceva, c'èra un appiattimento che non ci convinceva,       solo 3 cm ma... ci sarebbe rimasto il ma e questo ci ha fermati. 
Abbiamo pensato a tutte le soluzioni possibili e poi abbiamo scelto di alzare la frame. C'è voluto tutta la mattina di sabato per fare la correzione ma alla fine eravamo pienamente soddisfatti. Ora ha il profilo che avevamo in mente e che ci piace. Prima di far tutto questo abbiamo consolidato i passa avanti che erano solo appoggiati in modo da rendere più sicuro il lavoro. 
Il pomeriggio era arroventato e alle 13 abbiamo chiuso tutto e siamo andati a casina memori del sabato precedente. 
In settimana inizieremo il tetto.






domenica 17 giugno 2012

Effetto serra, abbiamo capito.

Anni di terrorismo psicologico sul buco nell'ozzono e l'effetto serra senza mai veramente afferrarne il significato e un giorno, ad un tratto, i 30 gradi esterni si trasformano in 50 sotto. Giornata devastante quella di ieri, tutto il giorno a lavorare a 30 cm dal telo con una temperatura insopportabile, 12 Lt di acqua in due, ogni tanto scendevamo dalla tuga a terra e sembrava ci fosse l'aria condizionata.
Ieri abbiamo tolto il blocco dei 2 gavoni di prua per ripulirlo e sistemarlo definitivamente, poi abbiamo preparato le cerniere della porta stagna e tagliato le lastre della prua, segnato il passauomo e i 2 osteriggi e pensato a come andare avanti; tutto molto lentamente. 
In settimana, penso che tireremo giù le 3 lastre e le salderemo insieme e ritaglieremo i fori degli oblo'.



sabato 9 giugno 2012

Due "passi" avanti.

Sembra una barca.
Oggi ci siamo proprio divertiti, il secondo metro è terminato, i gavoni di prua sono stati interamente saldati e posizionati, in settimana avevamo tagliato i passa avanti e oggi li abbiamo posizionati.
La fatica è tanta e il caldo si fa sentire, sali e scendi, porta su e porta giù, meno male che ci siamo costruiti una pseudo gru che ci aiuta un po'.
Problemi non ne abbiamo incontrati e le misure sono per ora perfette.
Alla fine siamo riusciti anche a preparare e posizionare le serrette della parte di prua ancora scoperta, questo perchè la fantasia galoppa  e l'occhio, non ancora assuefatto, pretendeva ancora di più.
Alle 19 la saldatrice ci ha abbandonato, proprio all'ultima appuntatura, è rimasto quel morsetto sfrontato a sogghignare e a sciupare la visuale.
Abbiamo provato a farla ripartire ma lei non ne voleva proprio sapere e allora l'abbiamo mollata e ci siamo messi a sedere a prua con i piedi nei 2 nuovissimi gavoni ad ammirare il nostro operato, "uauuuuu", mi ha detto Alessio, "stiamo costruendo una nave".
In effetti con i 2 passa avanti la prospettiva ha preso slancio e le serrette ,incrociate con le ordinate, riempiono la visuale (per lo meno la nostra).
Maurizio e Gianni sono venuti a darci una mano stamattina, li abbiamo messi a lucidare le lastre di alluminio, un lavoro veramente noioso e faticoso, non torneranno mai più.
Si è rifatto vivo pure Fabio l'architetto, solo telefonicamente per ora, mi ha promesso che dopo il .... (non ricordo) sarebbe tornato a darci una mano ogni tanto. Vedremo.
Peccato per quel morsetto, ho le allucinazioni o sembra anche a voi che dica,  eh eh eh

lunedì 28 maggio 2012

Alluminio è bello

Passare quasi un inverno a costruire e distruggere capannoni non è bello.
Plastica e ferro sono sudici, pesanti e non danno nessuna soddisfazione, abbattono il morale. Sabato scorso finalmente abbiamo ricominciato a toccare l'alluminio. E' stato bellissimo. 
Siamo ripartiti con entusiasmo rinnovato.
Abbiamo cominciato il secondo settore a partire da prua, dall'ordinata 1 alla 2 (un metro circa).Il progetto originario prevedeva una sezione adibita alle vele (cala vele) con un portellone. In quella sezione noi abbiamo posizionato invece l'elica di prua e le sue batterie e quindi stivare le vele sarebbe stato pericoloso, perdere però tutto quello spazio ci sembrava uno spreco enorme e abbiamo pensato ad un gavone di prua con 2 portelloni per stivare cime e parabordi.
Questo inverno avevamo preparato i telai e finalmente abbiamo cominciato ad usarli. E' stato divertente lavorare e pensare alla barca. 
Un altra modifica apportata al progetto, dopo aver consultato il Dix, è stata la decisione di realizzare una parete stagna alla frame 2.
In settimana, se troviamo un po' di tempo, finiremo le saldature del gavone e della porta stagna e sabato prossimo posizioneremo il tutto.