sabato 24 novembre 2012

Spingi, tira, taglia e piega.

Ce l'abbiamo fatta, abbiamo realizzato la nostra barca coupè (definizione di Roberto "il professore"). In settimana avevamo saldato la parte della prua, ma quella era facile perché dritta, il tetto della dinette invece era una sfida, piegare lamiere piane nei 2 versi, e non contenti, ne abbiamo aggiunto un terzo. In pratica con l'alluminio ormai riusciamo a fare qualsiasi cosa, siamo diventati dei lattonieri.
La giornata era splendida, la temperatura ideale, abbiamo per prima cosa consolidato e saldato le serrette alle ordinate e poi è iniziato il divertimento, uno sopra a saltare, l'altro sotto a saldare, 2 verbi complementari. La giunzione con il pozzetto è stata infine una gioia, tutte le curve sono andate al proprio posto.
Verso le 4 del pomeriggio ci siamo fermati e abbiamo sgomberato tutto, spazzato il pozzetto (ormai un rito a fine serata), e abbiamo posizionato i passauomo e oblò all'incirca nella loro posizione definitiva.
Avanza tempo abbiamo fuso e riempito l'ultimo settore della chiglia con il piombo, naturalmente non è entrato tutto, booooo, misteri della fisica, gli ultimi 200 kg circa li posizioneremo nella parte bassa dello scafo. Poi riunione per pianificare il da farsi dei prossimi mesi, questa la lista:
1) fiancate della tuga
2) realizzazione della cerniera  della porta stagna e istallazione della stessa
4) realizzazione delle lande e loro istallazione
5) realizzazione della barra di rispetto
6) falchette
7) Comprare il plexiglas degli oblò, le guarnizioni e le chiusure
8) realizzazione dei bicchierini dei candelieri, candelieri e pulpiti
9) realizzazione delle bitte e dei tientibene
10) linea d'asse (la vendetta)
11) chisura della chiglia
12) saldare i madieri del sopra serbatoio
13) piede d'albero, e tutta quella zona li.
14) realizzazione dei portelli degli oblò
15) disegnare e realizzare le dime della finestratura e ordine alla vetus.
16) porta stagna di poppa
17) istallazione degli ingranaggi del timone
18) tambuccio e dintorni

A Firenze si dice .... "e manca un po'"

  








sabato 17 novembre 2012

Seduti

Che dire, 2 anni di lavoro in piedi prima di riposarsi un po', a questo punto mancano le briciole di pane e i piccioni, le panchine (in alluminio), dove passare la vecchiaia, le mettiamo noi.
Iniziamo dicendo che non è stato facile, ci siamo completamente allontanati dal progetto di Dix, quindi avanzavamo alla cieca e, come se non bastasse, abbiamo pure esagerato.
Mettere 2 lamiere dritte ad angolo è facile e veloce, ma realizzare gli alloggiamenti dove incastonare il teak, curvare le lamiere degli schienali per rendere più confortevole l'aperitivo a bordo e "stondare" "l'instondabile" è un'altra cosa, soprattutto considerando i "non mezzi" che abbiamo (ci siamo realizzati sotto la rampa di scale una piegatrice degna della famiglia Flinstones).
Il risultato però è a dir poco sbalorditivo per 2 persone, una saldatrice, 3 smerigliatrici, una sega e 10 morsetti da falegname.
Le sedute misurano 195 cm e sono veramente comode.
Il tempo di prendersi un caffè seduti e siamo ripartiti, da prua questa volta.