mercoledì 23 ottobre 2013

Galleggiante, moderatamente andante.

1000 giorni. 
Sembra incredibile ma allo scadere del terzo anno lo scafo è terminato, finito, game over.
Negli ultimi 2 mesi abbiamo fatto tantissime cose, chiuso la chiglia, rinforzato lo skeg come da progetto, posizionato il piede dell'elica, istallate definitivamente le paratie stagne di prua e di poppa, saldato i madieri, istallata la timoneria, controllata la tenuta dello scafo e rimosso alcune cricche che si erano formate durante la "girazione".
Il lavoro più noioso, difficile, faticoso e pericoloso è stato saldare sotto lo scafo, la posizione era proibitiva e la pioggia continua di lapilli incandescenti ha lasciato sulla pelle una serie di "tatuaggi" indelebili. Prova inconfutabile dell'auto costruzione. 
A tutti gli increduli e siamo certi che saranno tanti quando veleggeremo con il nostro gioiello, tireremo su le maniche mostrando le nostre cicatrici.
Oltre alle bruciature abbiamo avuto anche momenti di gioia fanciullesca, il montaggio della timoneria è stato entusiasmante. 
Incredibile è stato il momento nel quale girando la ruota il timone si è mosso; siamo stati quasi un ora a darci il cambio al comando, ridevamo felici: - tutto a dritta, gira a sinistra .... salvo accorgerci alla fine che il timone girava all'incontrario. Ci eravamo dimenticati di incrociare i cavi. Siamo andati via alle 8 di sera con le orecchie basse con la consapevolezza di dover rifare tutto da capo, infatti le pulegge erano state messe male e con esse le staffe.
La timoneria è della Jefa, le 2 ruote sono collegate ma indipendenti, nel senso che qualora si dovesse rompere un cavo o sganciare il meccanismo di una ruota, l'altra è in grado di svolgere il solito compito, naturalmente quando tutto funziona le 2 ruote girano all'unisono.
Dopo aver finito lo scafo abbiamo passato quasi una giornata ad aspirarla per rimuovere anche l'ultimo granello di polvere, sia sopra che sotto.
In questo momento è linda e splendente pronta per la seconda visita dell'ingegner Zerbinati che dovrà controllare la costruzione della seconda fase dello scafo e sancirne la sua conclusione.
Naturalmente prima di iniziare gli interni, che abbiamo già iniziato a disegnare, dobbiamo ancora fare qualcosa allo scafo: tienti bene delle timonerie e le plance per i display e plotter, il tubo con curva (impossibile da trovare) per far passare i cavi elettrici e della strumentazione dell'albero sotto coperta, posizionare i rinforzi per i winch, bozzelli e rotaie, istallare le cerniere dei passauomo  e saldare alcune cose definitivamente (per le quali aspettiamo l'ok dell'ingegnere) e infine realizzare il tendalino.








lunedì 29 luglio 2013

Il motore nel suo lettino, bruummm

Vedere il motore dentro lo scafo da una forte sensazione, al dire il vero in foto sembra un modellino, troppo piccolo il motore o grande lo scafo?
Vi posso garantire che è grande e pesa. Per metterlo dentro ci hanno aiutato dei vicini di cantiere con un camion-gru.
Ci è voluto un oretta ma è andato tutto liscio, la precisione di quelle gru è impressionante.
Una volta messo dentro, abbiamo usato un paranco per poterlo sollevare e abbassare sul letto.
Naturalmente la passata esperienza della linea d'asse ci ha permesso di velocizzare le procedure di allineamento con il motore, il nuovo gearbox è infatti più basso di 7 cm e quindi non c'è più bisogno di "scavare una buca" nello scafo per allineare il motore alla linea d'asse.
L'altro errore clamoroso fu di allineare il tutto centralmente, senza pensare che con il timone non si sarebbe più potuta sfilare se non rimuovendolo, adesso invece sfila a sinistra di un paio di cm.Insomma gli errori nostri e dei nostri fornitori ci sono serviti; in una sola giornata abbiamo eseguito tutti i lavori più difficili. 
Dopo la chiusura estiva, posizioneremo il piede d'elica (operazione delicata e di precisione) e chiuderemo la chiglia. 





martedì 16 luglio 2013

Pulpiti di poppa e draglie - fine della tuga

Tuga finita. Finalmente.
Ci abbiamo studiato un po' prima solo perchè volevamo realizzare delle piccole sedute nei pulpiti di poppa, abbiamo visionato varie soluzioni poi abbiamo simulato le varie idee con dei tubi di plastica.
Il tutto è stato relativamente semplice.
La piegatrice idraulica di nostra invenzione è stata determinante, senza fatica riusciamo a realizzare qualsiasi tipo di curvatura.
La visione dei pulpiti, candelieri e draglie è per noi celestiale.
Adesso torniamo sotto con: Linea d'asse e chiusura della chiglia, madieri e letto motore, porta stagna di prua, consolidamento della losca, porta stagna di poppa, rinforzi sulla tuga per bozzelli e winch e come ultima cosa ma la più importante, prova della tenuta stagna dello scafo.
Dopo questo lo scafo si potrà dire concluso. Obiettivo 2 ottobre 2013 (il terzo compleanno).
Nel frattempo inizieremo a progettare gli interni.










lunedì 1 luglio 2013

Pulpito di prua e candlieri


I disegni di  D.D. del pulpito di prua sono fatti molto bene, ma le diverse prospettive erano ingannevoli per 2 come noi. Ci abbiamo studiato allungo poi siamo partiti senza averli completamente compresi.
Dopo un po' che armeggiavamo con le basette sia a 90 gradi che a 60, è arrivata la luce.
I tubi sono diametro 25 pieni alluminio 6082. 
Una noia mortale è stato fare i fori e le filettature di tutte le basette, abbiamo perso il conto sia delle punte che dei maschi rotti.
la distanza tra i candelieri è di 134 cm.
Le saldature tra i tubi non sono facili, abbiamo fatto un cianfrino a X molto accentuato e usato una corrente molto alta in modo da fondere il tutto per dare forza. Le saldature non erano esteticamente accettabili, avremmo dovuto usare un altro tipo di saldatrice e quindi abbiamo optato per ripulirle in modo che il tutto sembri un pezzo unico. Lateralmente abbiamo previsto i 2 passaggi.
Le draglie sono maggiorate rispetto alla media (diametro 6mm). I candelieri sono stati torniti per alleggerirne l'estremità superiore. 
Non so come spiegare la sensazione dei candelieri, quando arriviamo al cantiere ci viene un tuffo al cuore, come quando nel bosco, incappi in una fungaia di porcini, vedere tutti quei birilli in piedi .....
Prossima tappa i pulpiti di poppa.
Da ammirare la nostra piegatrice idraulica manuale, marchio registrato Alemar45.
















giovedì 20 giugno 2013

Roll-bar con gruetta

Veleggiare con il rimorchio, non ci è mai piaciuto, oltre ad essere pericoloso, dispendioso è anche estremamente antiestetico.
Issare a bordo tutte le volte il tender sulla coperta è invece faticoso e lo scafo tende a sciuparsi.
La scelta è stata unanime, roll-bar con gruetta.
Con questo accorgimento è possibile sollevare il tender anche da soli sfruttando gli stopper autobloccanti.
Tutto ha avuto inizio su CAD, abbiamo preso le misure esatte della poppa con i gradi delle inclinazioni dei vari settori e una volta riportate su pc, abbiamo iniziato il progetto.
L'alluminio bordo barca ormai scarseggia e sfruttare gli avanzi è stata la nostra priorità, abbiamo però dovuto ricomprare una lastra spessore 4mm perchè nessuno spezzone era compatibile.
Fatto il progetto abbiano iniziato le lavorazioni al pantografo delle gruette e ordinato le rondelle, cavi, viti, bozzelli, moschettoni e stopper.
In fase di lavorazione abbiamo apportato alcune modifiche di abbellimento e deciso la posizione del'illuminazione. Il roll-bar si sostiene tramite tubi di 60mm che abbiamo istallato sullo scavo tramite dei prigionieri, non ci saranno quindi né bulloni né staffe visibili, il tutto sembrerà solo appoggiato.
2 dei 4 prigionieri sono cavi per far passare le forassiti da sotto coperta.
Il meccanismo dei paranchi è basato per cime di 8 mm.
Al momento di passare le cime del meccanismo per provare il paranco eravamo emozionati come bambini, gli stopper ci cascavano di mano, le cime non cimavano e i bozzelli non bozzellavano.
Finito l'assemblaggio abbiamo attaccato al moschettone un secchio con del piombo dentro e il tutto scorreva meravigliosamente bene.
Un gran bel lavoro.
Adesso finiremo i pulpiti di poppa e i meccanismi del tendalino che interagiscono con il roll-bar, poi lo toglieremo di nuovo per consolidare le saldature e infine, forse, lo riposizioneremo.
   

















domenica 12 maggio 2013

Tuga tuga ..... tuuuga



Prima o poi la tuga doveva esser finita; o lei o noi, la sfida durava ormai da troppo tempo e finalmente, in un tardo e fresco pomeriggio primaverile, i 2 impavidi, instancabili (quasi) e folli personaggi, l'hanno terminata.
Ad un tratto Raffa parte e con lei il balletto.
Nelle ultime 2 settimane avevamo iniziato il posizionamento delle lande e dei rispettivi fazzoletti di 10 mm e la zona tambuccio, ieri abbiamo terminato il tutto e istallato il musone di prua. Nelle 2 ore avanzate abbiamo iniziato la realizzazione del pulpito di prua, i disegni sono un po' vaghi e riportati sullo scafo non tornano molto, anche qui è lasciato ai costruttori libero arbitrio (pensiamo), era da un po' di tempo che li studiavamo e ieri abbiamo finalmente deciso la strategia da adottare. Il tutto è reso più difficile dalla facilità con la quale si rischia di cadere giù dallo scafo e rompersi l'osso del collo. Simulare l'istallazione a terra, è improponibile secondo noi, quindi appunteremo il tutto in loco e poi faremo le saldature a terra.
Le basette dei pulpiti e candelieri sono in alluminio e li abbiamo .... udite udite ... comprati (da osculati), suona strano lo sappiamo, prima o poi doveva succedere, speriamo di non prendere il vizio, ma avevamo finito il materiale (in verità qualcuno si è introdotto furtivamente nel nostro cantiere e il tubo pieno dal quale volevamo realizzarlo è misteriosamente scomparso), avevamo comunque calcolato che ci costavano di più.
In settimana i candelieri li abbiamo tagliati e portati dal tornitore per abbellirli e con essi anche il tubo della linea d'asse e il porta elica (per adattarli alla boccola).
Della tuga ormai mancano solo le appendici rimovibili, pulpiti,candelieri,rollbar (di esso il progetto è completo) e finire di saldare le ultime cose, ma per noi è finita.
Questa fase è molto gratificante perché ogni fase dura poco, iniziano e finiscono nell'arco di poche ore o giorni.
Nella pancia della balena, pinocchio e geppetto.