domenica 28 aprile 2013

I falchettieri

Una delle lavorazioni più lunghe e a noi ignota è finalmente terminata. 2 anni fa vedemmo al salone di Genova una barca con una falchetta inconsueta che ci fece innamorare, decidemmo di replicarla. Il tutto si basa su delle barre piene di alluminio 5083 (ricavate da una lamiera) lunghe 3 mt, 80 mm per 30. Siamo partiti al buio scommettendo sul fatto che saremmo riusciti in qualche modo a centinarle, tutte le lavorazioni erano naturalmente da fare prima e quest'inverno abbiamo ricavato al pantografo le asole per far andare via l'acqua. Le asole sono state calcolate in discesa dall'interno verso l'esterno dello scafo, tenendo conto dello spessore occupato dal teack. Volevavo migliorare quello che avevamo già visto ed evitare interruzioni nella falchetta o buchi nel passavanti come scolmatoi.
Le bitte sono incastrate ed avvitate e quindi rimovibili, le 2 bitte di centro sono state messe sopra le ordinate che ne permettono il sollevamento tramite gru, mi spiego meglio, sotto le bitte si vedono le ordinate e con un gancio di acciaio è possibile fissare una gru e sollevare l'intero scafo.
Finito le lavorazioni abbiamo iniziato la centinatura, questo è stato un lavoro delicato e lungo, la piegatrice è stata messa a dura prova e i passaggi, per ogni barra, sono stati moltissimi.



L'effetto collaterale è che le barre si sono "abbananate" e hanno svirgolato, questo effetto è stato per noi non risolvibile. L'istallazione di tutta la falchetta è stato inaspettatamente semplice e veloce, abbiamo costruito dei marchingegni da saldare sui passavanti che ci permettevano sia di spingere o tirare e schiacciare. L'intera operazione è durata un giorno e mezzo.

Naturalmente poi saranno avvitati con bulloni passanti i golfari in acciaio della Harken sia per le volanti che per le cinture di sicurezza e per bozzellame vario.

Se contiamo il costo del materiale e il tempo, queste falchette ci sono costate veramente un esagerazione, la maggior parte delle barche che navigano il mediterraneo hanno un profilato a "T" di alluminio avvitato che al metro non costa niente, ma il risultato estetico della nostra scelta, secondo i nostri gusti, è straordinario e la sicurezza/robustezza non sono paragonabili.






Nella restante mezza giornata abbiamo: preso tutte le misure per l'istallazione delle lande e fatto i fori spia, istallato i tientibene da noi costruiti dal pieno avvitati da sotto coperta, istallato e saldato il sostegno dell'albero, istallata la base d'albero, posizionato la porta stagna di prua.
In settimana, tempo permettendo, inizieremo a saldare tutta la falchetta; molto faticosa sarà la saldatura e la ripulitura esterna, veloce e facile quella interna.
Prima che il caldo diventi insopportabile e per non subire l'effetto falena dello scorso anno, ci piacerebbe mettere la parola fine alla tuga.
Rimane quindi:
1) musone di prua o salpa ancora
2) tambuccio
3) lande
4) Pulpiti e candelieri
5) rollbar





















venerdì 5 aprile 2013

Finestrature

Le finestrature sono state saldate e ripulite, l'aspetto è secondo noi molto piacevole, le aperture sono ampie e lo scafo dall'interno è veramente luminoso, iniziamo a capire ed apprezzare le potenzialità e le caratteristiche della pilot-house. Abbiamo scelto il metacrilato anzichè il vetro perchè così facendo riusciamo a tagliarlo a misura e a fare le lavorazioni autonomamente grazie al pantografo. Questa fase, non neghiamo, ci spaventava, ci eravamo rivolti ad aziende che realizzano finestre per imbarcazioni, ma la gestione era molto complicata e costosa, fai le dime, spedisci le dime, spera che il lavoro venga fatto bene,  paga i fornitori, ecc. Alla fine Davide Zerbinati ha confermato e migliorato le nostre idee e tutto il lavoro è stato molto veloce e semplice.
Per adesso non istalleremo i "vetri" di metacrilato, per evitare di sciuparli, questo lo faremo dopo averla verniciata e stuccata. Per renderla stagna alla pioggia, realizzeremo con il policarbonato che abbiamo di scarto, la vetratura. 
A prua abbiamo terminato gli sportelli dei 2 gavoni risaldando, ai telai, le parti che erano state tagliate tanto tempo fa.
Giorno dopo giorno assomiglia sempre di più ad una barca vera.
Per terminare la tuga manca:
1) istallazione delle lande
2) istallazione della falchetta (prossima tappa)
3) realizzazione e istallazione del tambuccio
4) istallazione del musone di prua
5) istallazione delle bitte
6) realizzazione di candelieri e pulpiti.

dai che manca poco .... poi ci ritufferemo dentro e sotto lo scafo.