Tecnicamente non è stato difficile, le solite guide, tanto stucco da perderne il conto e una gran fatica.
Le nostre spalle sono andate in pezzi poco prima di finire, la steccata finale, con il "nero spia", l'hanno dovuta fare 2 collaboratori esterni, 2 giorni massacranti che ci siamo risparmiati. I soldi che ci sono costati sono sicuramente inferiori a quelli che avremmo dovuto dare ai fisioterapisti, tutto sommato, abbiamo risparmiato.
Tre mani di stucco per lato sono bastate, siamo diventati pure bravi. Tutte le mani sono state seguite da una durissima levigatura.
Siamo scesi con lo stucco circa 20 cm sotto la DWL teorica, non si sa mai, se qualche cameraman di un cantiere rivale ci riprendesse in HD mentre siamo sbandati.
Dopo le 3 mani e dopo la steccatura finale, abbiamo corretto le imperfezioni risultanti e tappato tutti i buchini delle bolle d'aria che inevitabilmente lo stucco ingloba. Un lavoro rilassante se paragonato al resto. Il risultato però è veramente buono, molto buono, un Perini-ino (come lo chiamiamo noi).
Angelo, il nostro maestro (adesso collega) e Andrea (il fornitore) di Iternational Paint, sono venuti a farci visita e ci hanno fatto molti complimenti (sembravano pure sinceri).
Adesso è tonda, difficile capire in che materiale è stata realizzata, tutte le saldature sono scomparse, siamo stati maniacali nelle rifiniture, ci avevamo preso gusto.
Abbiamo anche "rifilato" i passa-uomo per riallinearli alla coperta.
Per finire il ciclo dobbiamo ancora dare a spruzzo un nuovo stucco ad alto spessore e poi dargli una scartata, poi il sotto smalto e lo smalto (sempre a spruzzo).
L'ultimo dei lavori deprimenti è finalmente concluso, adesso ci aspettano ancora tante cose ma tutte più veloci e gratificanti.
Rimanderemo queste ultime 3 lavorazioni a marzo-aprile, i prodotti devono essere dati con una temperatura di superficie che oscilla dai 10 e i 25 gradi, adesso è troppo freddo.
Prossimo obiettivo è la chiusura dello scafo, le lastre di metacrilato sono arrivate e nei prossimi giorni inizieremo il taglio di tutte le finestratura, oblò e tambuccio, il capannone inizia a cedere e in qualche punto l'acqua piovana passa, per iniziare il lavoro di falegnameria è necessario sigillarla.
Dimenticavamo, lo stucco che abbiamo dato, miracolosamente galleggia.
Lo sconforto prima dell'assalto finale. Foto gentilmente concessa da Barbara.
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