Lo stucco ha ricoperto tutto come uno tzunami di fango, ritrovare i buchi di tutti questi aggeggi da attaccarci non è stato uno scherzo, la schiuma sotto coperta, il tempo e la memoria bruciata dalle esalazioni delle vernici, hanno poi chiuso il cerchio.
Buio totale. Abbiamo comprato una quantità di viti e bulloni infinita, tutte le misure e lunghezze, tutte le forme mai prodotte. Abbiamo speso un patrimonio, peccato però che quelle che servono non ci sono mai. lo stucco di diversi spessori in ogni punto della barca, ha fatto si che non ce ne sia una uguale e il duralac, per limitare le correnti galvaniche tra acciaio e alluminio, ha reso questa operazione odiosa, sempre imbrattati di sigillante e pasta gialla.
Casca la vite, casca il cacciavite, casca la brugola, cerca la vite, cerca la brugola, cerca la punta .... e meno male che sotto non c'era il mare.
Tutte queste singole lunghe operazioni però, sono state ampiamente ripagate dalla soddisfazione di vedere crescere una barca sotto i nostri piedi piuttosto velocemente.
Ogni pezzo montato adesso è definitivo, una sensazione magnifica.
Vedere al loro posto oggetti comprati o meccanismi progettati e realizzati anni prima e vederli funzionare alla perfezione e sbalorditivo anche per noi: "come eravamo bravi e intelligenti anni fa".
Abbiamo forato tutto nuovamente, isolato, incollato e avvitato.
Difficile e molto lungo è stato il montaggio dei boccaporti e delle guarnizioni.
Ci rimane solo qualche bozzello da piazzare, ma lo faremo con l'albero.
Abbiamo sigillato anche tutte le prese a mare.
Dalla prossima volta si torna sotto con la timoneria e con il collegamento delle parti idrauliche alle prese a mare in attesa che ci consegnino il legno già ordinato.
La tuga è da considerarsi ufficialmente conclusa e stagna, "adesso puoi piovere, governo ladro".