martedì 4 febbraio 2014

Scafo finito

In questi ultimi mesi abbiamo fatto così tante cose che non ce le ricordiamo tutte, iniziamo a sentire l'odore del mare, il tintinnio delle sartie che sbattono sull'albero, swnnnn rewind, torna indietro, abbiamo fatto anche i conti e ci mancano i soldi per l'albero e le vele, in pratica stiamo costruendo un motoscafo con la chiglia, a proposito se a qualcuno avanza un palo di 19 metri con 3 crocette in linea, ci contatti.
Alla fine di ogni fase importante ne segue una di studi, ricerche, analisi, riunioni e discussioni, ci siamo impegnati tantissimo su più fronti.
Partiamo dall'inizio, appena lo scafo è diventato galleggiante, ci ha fatto visita l'ing. Zerbinati per il controllo di rito e anche il secondo esame è stato brillantemente superato, ci ha suggerito solo una modifica che abbiamo apportato, in pratica abbiamo dovuto dividere in 2 parti il portellone del gavone di prua , noi speravamo di posizionare il salpa ancora a pruavia ma, come da noi sospettato, non c'era sufficiente spazio per la catena e quindi, come da disegno DIX, lo sposteremo  a poppavia. La giornata con Davide è proseguita con l'analisi di tutti i lavori da fare fino al varo, senza di lui saremmo persi.
Da li in poi abbiamo studiato l'impiantistica idraulica ed elettrica, preso contatto con i fornitori, fatto i primi ordini, disegnato in 3D gli interni dello scafo, per renderli compatibili con gli ingombri, dei serbatoi, boiler, e tutto il resto. Contemporaneamente abbiamo preso contatti con il sabbiatore, il fornitore di primer, stucco e vernici e con lo stuccatore.
Fondamentale è stato il supporto di Danilo Fabbroni di Harken Italia, è diventato il nostro babbo, amico e consigliere, ci supporta e sopporta in tutto, è conosciuto da tutti nel settore e lui conosce quasi tutti.
Per finire lo scafo, noi intendiamo fare il contrario di tutto quello fatto fino ad oggi, ovvero, abbiamo passato gli ultimi 3 anni a saldare, stagnare, riempire, coprire, costruire e adesso, con un lurido trapano da 2 soldi, un paio di punte e 3 tazze, abbiamo perforato questa povera nostra creatura. Ma quanti buchi ha una barca? galleggerà ancora?
Per fare questo però, dovevamo aver ben chiaro la struttura degli interni.
Ecco l'elenco dei lavori svolti negli ultimi mesi:
1) posizionamento di tutte le attrezzature di coperta Harken, buchi e saldatura dei rinforzi sottostanti
2) saldato i cilindretti di alluminio filettati per il fissaggio degli anodi sacrificali
3) realizzato gli ombrinali del gavone di prua
4) realizzato e saldato l'anello dell'eventuale bompresso, alla prua
5) acquistato tutti gli oggetti da incastrare sotto coperta e sopra (trasduttori Raymarine, prese a mare, ingresso carburante, ingresso acqua, scatole varie porta oggetti, doccetta, prese d'aria, pipetta albero, ecc.)
6) realizzato i supporti dell'attuatore del pilota automatico e rispettivo sensore
7) realizzato la "diga" (la base del para spruzzi)
8) realizzato e istallato i passa cavi e le rastrelliere delle cime
9) realizzato e istallato il tienti bene delle timonerie che funzioneranno anche da supporto per le plance
10) sistemato il tambucio
11) sistemato e posizionato tutte le cerniere dei passa uomo e degli oblò
12) alloggi per le finestre dell camere

Obiettivi futuri:
1)Realizzare il tendalino e il para spruzzi ( a breve)
2)Realizzare e saldare le strutture interne in alluminio di supporto al paiolato, mobili, letti, ecc. (entro metà marzo)
3) fine delle saldature
4) schiuma
5) Sabbiatura dell'intero scafo, primarizzaizone dell'opera morta e trattamento con epossidico dell'opera viva
6) stuccatura (aprile)
7) verniciatura finale (maggio)
8) chiusura stagna dello scafo (finestre, passa uomo e oblò con metacrilato)

A luglio sarà la barca più bella e splendente della piana di Firenze, il fatto che sia l'unica è solo un piccolo dettaglio.














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