venerdì 14 settembre 2012

Avanti tutta

Che giornata.
Qualche giorno fa abbiamo ricevuto la prima visita di Davide http://www.zerbinatidesign.com/. L'ingegnere e architetto nautico, sarà il nostro perito che ci seguirà nella costruzione e certificazione dell' imbarcazione. 2 anni di sudore e soldi sotto esame. Eravamo tesi ed emozionati come bambini a scuola. Davide si è presentato subito molto bene, è stato scrupoloso, comprensivo e aveva studiato tutto il nostro blog.
Abbiamo passato un'intera giornata a controllare il lavoro fatto e a parlare di quelli futuri.
Non conoscendo le tolleranze dei cantieri nautici siamo, da sempre, stati molto scrupolosi e gli errori di millimetri per noi sono sempre stati inaccettabili e gli abbiamo sempre eliminati o corretti. Infine non sapevamo di quanto potevamo allontanarci dal progetto originale di Dix e le modifiche alla tuga da noi apportate, erano un'incognita che ci spaventavano. Davide ci ha dato dei suggerimenti molto importanti e fortunatamente non dobbiamo modificare niente, ci ha suggerito di aggiungere a tutte i bagli di coperta dei rinforzi e ci ha detto come realizzarli, ci ha spiegato come deve essere costruito il piede del puntone sotto coperta in corrispondenza dell'albero e abbiamo parlato della chiglia.
La chiglia è stato un argomento che ci ha assorbito molto tempo, noi lo abbiamo realizzato come il progetto di Dix ma 5300 kg saldati solo alla pelle dello scafo non ci convinceva molto, tanto che avevamo già deciso di mettere dei rinforzi che penetrassero nello scafo per ancorarci alla struttura dello scafo (alle ordinate). Quando la stessa cosa è stata notata anche da Davide ci siamo rincuorati e abbiamo riaperto i progetti per vedere se ci eravamo dimenticati di qualcosa, tutto era come da disegno. Nei giorni successivi Davide ha contattato Dix che ha confermato il progetto da lui realizzato,    noi però abbiamo studiato insieme una soluzione aggiuntiva che ci permetterà di ancorarci alle strutture sovrastanti (madieri di rinforzo e ordinate), fortunatamente la lunga ricerca del piombo non ci ha permesso di chiudere la chiglia e quindi sono lavori che ancora dovevamo fare.
L'unico errore che abbiamo commesso è stato quello di appoggiare (sull'ordinata) la "L" dei bagli della tuga al centro del lato lungo, la dovevamo invece appoggiare a filo in modo che l'ordinata fosse come un estensione del baglio. Niente di grave naturalmente, dobbiamo soltanto aggiungere un rinforzino tra la "L" e l'ordinata (un'ora di lavoro). In fase costruttiva in effetti ci era venuto in mente ma mentre facevamo le prove cascavano e per agevolare il lavoro le appoggiavamo nel mezzo in modo che avessero più equilibrio, finiti i morsetti le avevamo appuntate e ..... ce ne siamo dimenticati o forse avevamo stabilito che andavano bene lo stesso, non ce lo ricordiamo più, sta di fatto che li sono rimaste.
A fine giornata, in modo velato, ci ha fatto i complimenti e per noi è stata una gioia immensa da condividere con tutti. Abbiamo volato per qualche giorno a un metro di altezza fino a quando a me, alla ripresa dei lavori, è ricascata una goccia di saldatura a 600 gradi nel collo e penso si sia spenta, nella carne, in prossimità del malleolo e ad Alessio è caduta circa un etto di colla fusa sulla mano mentre realizzava una dima di legno. Avanti tutta.