giovedì 25 novembre 2010

The Bow

Ecco la prua appena sfornata dai nostri amici lumaconi, domani la posizioneremo per vedere se sarà lei "The bow" o se ricominciare da capo. Noi siamo fiduciosi.
Da una lamiera abbiamo ricavato la conicità con una piegatrice idraulica, 12 mm alla base, 70 alla punta.

lunedì 22 novembre 2010

Come saldare lo scafo.

Durante la visita di Dix, abbiamo avuto modo di parlare approfonditamente del miglior metodo di saldatura dello scafo perchè questo argomento ci preoccupava molto e abbiamo capito che non esiste un metodo unico migliore dell'altro, ciò dipende dalla tecnica, dalla bravura, dalle saldatrici utilizzate, ecc. Dix però ci ha spiegato quale, secondo lui, è quello migliore.
Prima di tutto è consigliabile iniziare la saldatura dall’esterno e non dall’interno  perché le lamiere tendono ad andare dalla parte opposta, cito testualmente “le buche si possono riempire, i dossi non si possono eliminare”, ha inoltre aggiunto che Inevitabilmente ci saranno  “tiraggi delle lamiere”, quindi per limitare i “danni” questo è il metodo.

1)      Appuntare lo scheletro (serrette/ordinate)
2)      Appuntare le lamiere dello scafo tra di loro
3)      Saldare dall’esterno i “T” (dove le lamiere si incontrano) con cordoni max 10cm.
4)      Saldare le serrette alle ordiate in maniera definitiva
5)      Saldare lo scafo dall’esterno con: saldature non più lunghe di 10cm, saldare in modo speculare lo scafo (10 cm a dritta e 10 a sinistra, poppa prua, tornare a prua, su e giù, tornare a poppa, ecc), le parti di saldatura mancanti devono essere divise a metà e ricominciare il giro, poi ancora a metà e ricominciare il giro fino a quando tutto lo scafo non sarà completamente saldato.
6)      Saldare lo scafo dall’interno seguendo lo stesso principio
7)      Saldare le serrette allo scafo 10 cm sotto la serretta e 10 cm sopra, sempre in modo speculare.
8)      Saldare le ordinate allo scafo con il solito metodo.

domenica 21 novembre 2010

Inizia la vestizione

Piove governo ladro.
Un diluvio tira l'altro e noi stiamo a guardare, con tutta questa pioggia purtroppo abbiamo rallentato, il tendone tiene quando è chiuso, ma quando è aperto si creano degli avvallamenti inevitabili che, se diluvia, si riempiono velocemente e siamo costretti di continuo svuotarli.
In settimana, con fatica, abbiamo rimosso le saldature venute male, per colpa della saldatrice, dalle flange e le abbiamo rifatte. Ieri, abbiamo iniziato  finalmente lo scafo, tagliare le lastre è semplice e veloce e usiamo dei cartoni per fare le dime.

La parte sopra dello scafo rovesciato è già finito e il lato inferiore è a buon punto. Dopo varie simulazioni abbiamo deciso di fare per prima le parti dritte e poi le parti curve. In settimana inizieremo ad appuntare le lamiere già tagliate in attesa che ci venga consegnata la prua. 
Ci siamo accorti che se le lamiere sono perfettamente in contatto tra loro la saldatura riesce più veloce e sicura, leggendo qua e la su alcuni forum ci siamo accorti che vengono usate tecniche diverse, alcuni lasciano circa un millimetro tra le lastre forse per non essere costretti a fare il "cianfrino" (smussatura degli angoli vivi delle lamiere), noi usiamo il cianfrino a doppio V o X(in inglese) che permette alla saldatura di penetrare a fondo. Provando con il millimetro o due di intercapedine tra le lamiere, è molto facile fondere i bordi. Naturalmente fare in modo che lamiere di 3 metri coincidano perfettamente non sarà facile, perderemo del tempo che siamo però sicuri di recuperare quando salderemo.  

giovedì 11 novembre 2010

Certificazione

Uno dei nostri incubi è stato fino a questa settimana capire come ottenere la certificazione CE. Ci siamo rivolti fin da subito al RINA,  ma dopo decine di mail, telefonate e solleciti ci siamo accorti che l'ufficio delle certificazioni al quale ci siamo rivolti è carissimo e poco efficiente. Indagando su internet abbiamo trovato un altra azienda che per 1/3 dell'importo fa le stesse cose, si sono immediatamente dimostrati molto onesti e ci hanno spiegato come funziona. In pratica la certificazione è necessaria solo se fosse nostra intenzione  vendere l'imbarcazione in Italia nei primi 5 anni dopo il varo, questo gli altri non ce lo avevano detto. Per gli auto costruttori esistono regole diverse. E' comunque possibile ottenere il marchio CE anche post costruzione, dopo una visita di queste aziende abilitate (non solo il RINA) prima del varo e subito dopo per il controllo della stablità.
Abbiamo deciso che ripenseremo al da farsi solo alla fine o in prossimità di essa.  Sicuramente non ci rivolgeremo al RINA. C'è caso che non faremo un bel niente risparmiando un sacco di soldi.

Motore

Questa settimana abbiamo trascurato la nostra mimma dedicandoci agli indispensabili lavori di contorno. Abbiamo trovato un motore usato Yanmar 72Hp in eccellenti condizioni (sabato andiamo a prenderlo) che ci ha permesso di risparmiare una montagna di soldi.
Inoltre siamo andati nell'officina meccanica dei nostri amici a realizzare un prototipo della prua, la realizzeremo piegando la lamiera in forma conica. Sara bella e resistente.
Infine, abbiamo preso le misure per il primo taglio delle lamiere dello scafo (partiremo dalla poppa).


Wauuuu

Ecco Dix, è stato un onore poterlo avere tutto per noi per 3 giorni. Il lavoro fatto fino ad oggi va bene, dobbiamo rifare alcune saldature sulle flange appena messe (abbiamo avuto un problema alla saldatrice che il tecnico risolverà spero domani) che sapevamo sbagliate e correggere di qualche centimetro la ruota di prua troppo alta (ce ne saremmo accorti da soli al momento dell'istallazione delle placche), per il resto tutto "ok".
Dix è simpatico, indipendente, educato e molto disponibile. Ci ha spiegato l'ordine preciso delle saldature (anche se a noi ci è sembrato troppo laborioso e lungo) e molte altre cose. Interessantissima la discussione,in inglese, sui piani velici da lui forniti, sembravamo delle scimmie, stralli, paterazzi, volanti, venti, andature, mani di terzaroli, ecc.
Serfista appassionato (parlerebbe solo di questo), amante del pesce, del colore giallo e di cani. Mentre eravamo sul Ponte Vecchio e ammiravamo gli Uffizi, dopo aver finito un racconto sul corridoio Vasariano, Palazzo Pitti e i Medici sapete quale è stata la sua prima esclamazione? That's a dragon Boat (indicando una schifosissima canoa semi allagataa in riva all'Arno).
Thank you Dix. We hope to see you again.

domenica 7 novembre 2010

Dix in Florence

Dimenticavo, domani Dix verrà a Firenze e sarà da noi ospitato per qualche giorno. E' la sua prima visita Fiorentina, lo porteremo un po' a giro e sicuramente anche a vedere il lavoro fino a qui fatto. Siamo emozionati, noi siamo sicuri di aver lavorato bene ma .... se martedì il blog sarà ancora aperto vuol dire che abbiamo superato l'esame altrimenti si chiude la baracca e chameremo "i rottamaio".

Flange e supportini


In settimana abbiamo saldato dei supportini all'estremità delle ordinate che probabilmente ci aiuteranno nell'istallazione delle lamiere falchetta. La misura è di 7 cm (telaio del deck, lamiera, teck).
Abbiamo poi tagliato e piegato con la calandra le flange e infine saldate alla frame 5, 6, 7 e 8. La saldatura è stata difficoltosa perché la posizione era scomoda e l'inclinazione cambiava ogni 10cm costringendoci in continuazione a cambiare le regolazioni di potenza e filo. Un vero incubo. Le saldature sono solide sicuramente ma non bellissime. Alla fine non si vedranno quindi non siamo stati poi a sottilizzare.
Fabio ha lavorato un po' al timone ed è passato a verificare con noi alcune cosini, adesso torna tutto. Su questa base "svilupperà" il seguito, non abbiamo capito benissimo cosa sia questo "sviluppo", ma noi abbiamo fatto finta di si.Vedremo.
Graditissima sorpresa è stata la visita dell'Ing. Eugenio, velista espertissimo e soprattutto amante vero e maniaco dei particolari. Ci ha dato utili consigli ed ha apprezzato il lavoro fino a qui fatto. Ha gradito il disegno chiamandola "barca vera", il timone semicompensato, la linea d'asse per il motore e il bulbo lungo e basso. Siamo stati a parlare di tutto per un ora circa, dalle barche, alle moto. Combinazione ha voluto che Fabio l'architetto avesse conosciuto in un evento mondano Eugenio e hanno iniziato a parlare di personaggi fiorentini famosi. Io e Alessio (gli operai), siamo stati estraniati dall'Ing e l'Arc, i fale e i prog in questi discorsi non sono ammessi (che invidia).
Rimasti soli, i poveri operai hanno ricominciato a lavorare e  hanno realizzato i cartoni per il taglio delle lamiere.
Ancora un grazie a Fabio per il lavoro "gratuito" sul timone e ad Eugenio per la visita. 

martedì 2 novembre 2010

Donne, è arrivato l'alluminio

In perfetto orario è arrivata la consegna dell'alluminio che ci permetterà di mettere le flange all'ordinate e di rivestire lo scafo.

Tutti al timone.



In attesa della consegna delle lastre per iniziare lo scafo, sabato, ci siamo divertiti un po'. A luglio avevamo avuto delle grosse difficoltà nell'interpretazione dei disegni del timone. Riportati su CAD, alcune parti non corrispondevano con il disegno. Abbiamo chiesto consulenze varie ma nessuno ci ha dato la conferma assoluta che quello che stavamo facendo fosse giusto, abbiamo quindi con un piccolo inganno chiesto un aiutino al nostro amico Fabio (architetto geniale espertissimo nel CAD 2D e 3D). Fabio pensava di risolvere il problema in 2 minuti, noi sapevamo che 2 minuti non sarebbero bastati perché i disegni di Dix del timone semicompensato sono alquanto ermetici. In pratica ha rinunciato al sugo di carne che aveva preparato e che sperava di mangiare a pranzo. In effetti Dix è stato alquanto avaro con le quote del disegno, dopo 8 ore di lavoro, un piatto di pasta e un castagnaccio, siamo arrivati alla conclusione che alla prima occasione tireremo le orecchie a Dix.
Le quote ci sono tutte alla fine, ma che fatica. Fabio si è portato il lavoro a casa e ha promesso di studiarci da solo. Per ora non c'è fretta. Nel frattempo, con le prove di CAD che avevamo fatto da soli, anche se le misure non tornavano al millimetro, abbiamo realizzato un prototipo per meglio capire il disegno, per vedere la curvatura del timone e per capire come funziona il meccanismo di bloccaggio del timone allo Skeeg (la parte fissa).  Siamo rimasti soddisfatti della giornata e abbiamo constatato che anche questa fase del lavoro sarà alla nostra portata e che richiederà meno tempo del previsto. Ghiottone Fabio, invece  ha lavorato a metà regime per colpa della domanda che si è posto durante tutta la giornata: i miei adorati figli e mia moglie Silvia mi avranno lasciato un po' di sugo? Alla fine ha detto di essersi divertito, speriamo sia vero. Gli abbiamo anche strappato la promessa di aiutarci nella fase di allestimento degli interni della barca. Per ora un immenso grazie a Fabio, anche per averci fatto capire che non eravamo stati poi così imbranati.