giovedì 31 marzo 2011

Bulbo in costruzione

Anche se un po' a rilento, a causa di impegni personali, siamo risuciti a costruire lo scheletro del bulbo (che noi chiamiamo zebra). Sabato taglieremo le lamiere del rivestimento e le porteremo a calandrare (insieme al bulbo che per ora non è saldato allo scafo).


domenica 27 marzo 2011

La scala

Raggiungere lo scafo lassù in alto non è facile, dovremmo portare tonnellate di alluminio e legno, materili di arredo, frigoriferi, cucine e tutto il resto. Chissà quante volte dovremmo salire e scendere.
Per migliorare l'ascesa abbiamo realizzato una scala in ferro robustissima.
La mattina di sabato è volato via tagliando e ricomponendo le 9 lamiere di 12mm (le zebre del bulbo), il pomeriggio per creare la scala. Sapevamo che marzo sarebbe volato via per girare lo scafo e ricreare un ambiente lavorativo idoneo per la nuova posizione. Non vediamo l'ora di ricominciare il lavoro vero.

venerdì 25 marzo 2011

Sdoing ....

Dopo aver richiuso il cantiere e pavimentato il tutto, abbiamo rimosso le barre orizzontali che appoggiavano sulla basa e che tenevano lo scafo. Sdoing  ing ing ing ..... delle lecche da paura.
In pratica lo scafo si è allargato di qualche centimetro, i commenti? Bene si sta più larghi.
In effetti ci chiedevamo perché la larghezza massima dichiarata nella descrizione della barca, era maggiore della larghezza massima dell'ordinata 8 (la più larga).
Ora non ce lo chiediamo più.
In settimana abbiamo posizionato la base del bulbo alla distanza giusta (1700mm dalla dwl) e fatto il nesting, su quello che rimane delle lamiere  di 12mm che sono servite a ricavare le ordinate, per creare i rettangoli che, si spera, terranno 5500 kg di piombo attaccato allo scafo.
Sabato taglieremo e salderemo il tutto.
Nel frattempo abbiamo anche unito il telaio della pala del timone e pensato a come realizzare lo skeg (la pinna situata davanti alla pala) e il suo piede (il meccanismo che serve per evitare che il timone vada in fondo al mare).

venerdì 18 marzo 2011

L'invaso


Le piogge incensanti di questi giorni hanno rallentato la ricostruzione del cantiere, come prima cosa abbiamo messo a livella lo scafo e consolidato il primo invaso (8 piedi), poi, siccome dondolava troppo e la sensazione a bordo era sgradevole, abbiamo deciso di fare un altro invaso più largo a 4 piedi in modo da bloccarla definitivamente. Questo ci agevolerà anche in fase di stuccatura e vernciatura. Sabato metteremo anche 4 cinghie per bloccarla a terra i modo da evitare, in caso di forte vento, sbandamenti pericolosi. Lassù ci deve rimanere ancora un bel po'.
La prudenza non è mai troppa.
Una volta che ci sarà il bulbo pieno di 5500 kg di piombo a terra, il baricentro si abbasserà e non ci dovrebbero essere più problemi.
Per sistemare il cantiere abbiamo durato una fatica enorme, era il caos. Sabato rimetteremo il telo di copertura e ci inventeremo qualcosa per creare una scala solida  per raggiungere la sommità dello scafo.   

lunedì 14 marzo 2011

Come girare lo scafo - "Il giorno della girazione"

Hummm, descrivere cosa è avvenuto ieri non è facile e solo chi c'era e ha vissuto con noi l'intera giornata ricorderà.
Non è stato facile.
Abbiamo avuto bisogno di un esercito di persone per smontare il cantiere, tutto questo mentre Fabio il Falegname e Riccardo finivano di molare la base della losca.
Sergino, Sergio, Gianni, Fabio Arc., Sassi hanno spostato una quantità di materiale impressionante per far posto al camion con la gru di Pierluigi, poi tutti a smontare il cantiere.
Marco, alessio e Flavio hanno istallato 4 L di 12mm di acciaio con dei bulloni  alle ordinate per permettere l'imbracatura. 
Alle 11:30 eravamo pronti "al via".

Dopo una decina di tentativi abbiamo trovato il giusto bilanciamento dello scafo e finalmente lo abbiamo alzato dalla base. La gru poteva sostenere il peso (circa 20 quintali).
Con una veloce occhiata, ci siamo resi conto che lo spazio non era sufficiente per girare lo scafo e abbiamo dovuto abbattere la base la base di ferro. 















Creato lo spazio abbiamo mollato 2 cime e Luigi ha iniziato ad alzare lo scafo, purtroppo anche se avevamo fatto un breafing con molti cervelli il lato si è rivelato errato e la gru ha vacillato leggermente, esiste infatti un punto di non ritorno nel quale avviene una brusca oscillazione nel momento esatto che lo scafo si stacca dal terreno.
Luigi ha velocemento meso giù tutto e il dramma è iniziato, eravamo tutti preoccupati e sconfortati, Luigi ha iniziato a dire che non ce la potevamo fare, abbiamo deciso di fermarci un attimo a riposare e pranzare.
Ricca nel frattempo avveva acceso il fuoco e cucinato un maiale.
Abbiamo finito il banchetto alle 14:30.
Seduti a tavola si ragiona meglio e abbiamo deciso di riprovare dall'altro lato.
Se gli altri lo fanno una soluzione ci deve pur essere.
Decisivo è stato l'intervento di Daniel, l'amico rumeno che gestisce gli appezzamenti di terreno.
Ci ha procurato delle cime lunghe e resistenti e abbiamo ricominciato. Con le 2 corde abbiamo legato lo scafo dalla parte oppoasta e le abbiano fissate a 2 automobili per evitare lo "schiaffo" nel momento dello scollinamento.





..... le 2 auto che lascavano, 4 persone a tirare e ..... GIRATA.
Uauuuu che gioia.
Abbiamo avuto solo pochi minuti per gioire e per fare il "wolking on the boat" e recitare le frasi di rito "è un piccolo passo per un uomo ma un grande passo ....."




Piazzata la base e adattata,  abbiamo finalmente posizionato lo scafo.






Lo scafo è quasi perfettamente in bolla sia in orizzontale che in longitudine. In settimana lo regoleremo per bene.
Alle ore 20:00, dopo che Andrea appena arrivato ha controllato e strinto tutti i dadi della base, abbiamo messo la parola fine.
Alle 20:01 ha iniziato a piovere.
Un grazie di cuore a tutti: Anna (la reporter), Andrea, Sergino, Sergio, Gianni, Flavio, Riccardo, Fabio Arc., Fabio Fale, Sassi, Genitori vari e Zii, Daniel.

Uno special thanks a quest'uomo qui. 
   

sabato 12 marzo 2011

Base losca

Visto che la barca ancora girata è perfettamente in bolla e parallela alla linea d'acqua, abbiamo pensato che realizzare qualcosa che ci permettesse di istallare la losca perfettamente perperdincolare sarebbe stata una gran cosa, da questo sforzo è nato un cilindro di 330 mm di diametro e 50mm di altezza con un foro al centro appena più largo del diametro dell'albero del timone.
Abbiamo a questo punto realizzato un foro e collocato la base perfettamente in bolla.

Prima di far ciò ci eravamo accorti di aver fatto un "errore non errore", l'altezza del cilindro sarebbe dovuta infatti essere di 80mm anzichè 50 per compensare completamente il dislivello dello scafo, purtroppo le idee notturne sono buone ma i controlli diurni non lo sono altrettanto. Non vivendo al cantiere (come ci piacerebbe) ho simulato, tra una telefonata e un altra, l'inclinazione dello scafo calcolando il dislivello dell'inclinazione all'interno del diametro di 90mm (diametro del foro) che è risultato 20mm (il bicchiere che conterrà la losca sarà di circa 240mm). Per telefono abbiamo poi deciso di farlo di 330 mm di diametro, non considerando che il dislivello con l'aumentare del diametro sarebbe aumentato tanto, Alessio che conosce il lavoro pratico molto meglio di me è fondamentalmente un "abbondatore" e così ha deciso di farlo di 50mm. 

Quando siamo andati infine a collocarlo ci siamo accorti che mancavano quasi 30mm. Dopo il panico iniziale e il mio senso di colpa abbiamo deciso di rimandare la risoluzione del problema al giorno dopo.
In sogno ho risolto il problema pensando di collocare il cilindro allineato alla parte più bassa e riempiendo la parte mancante con la saldatura.
Meno male che lo abbiamo fatto solo di 50 mm, asportare infatti con il flessibile la parte eccedente per rimodellare il profilo dello scafo è stato un incubo. Abbiamo impiegato infatti 2gg in 4 persone, bruciato un flessibile e consumato una quantità di dischi infinita.
Abbiamo finito alle 11 di sabato il giorno della "girazione".


giovedì 10 marzo 2011

Ispezione serbatoio

Prima di girare lo scafo abbiamo asportato le parti dello scafo sopra il bulbo che serviranno per ispezionare il serbatoio, per far ciò abbiamo  realizzato una dima di legno di (4000 mm) con il disegno della proiezione della base del bulbo (3500 mm).

sabato 5 marzo 2011

Scafo finito

Evvia, anche questa è fatta. Dopo aver saldato e tagliato il tubo dell'elica di prua, abbiamo ripassato le piccole imperfezioni visive delle saldature, saldare e scartare, saldare e scartare. Il lavoro è stato duro ma "la carota" era vicina e siamo andati avanti come muli fino alla fine. Carlo, il consulente delle saldature, è venuto a trovarci ed è rimasto stupito dal nostro lavoro, insieme a lui abbiamo controllato tutto lo scafo. Praticamente perfetto. Siamo molto contenti della sua opinione, i dubbi sono sempre tanti, anche se oggettivamente il lavoro a noi sembrava buono, e le conferme di  professionisti sono sempre graditissime. Il risultato è talmente importante che con un po' di lavoro in più potremmo anche lasciarlo in alluminio, decideremo tra un anno. Gianni è stato con noi la mattina, grazie. Adesso dobbiamo prepararci psicologicamente al grande evento e costruire la base che sosterrà lo scafo per molto tempo. 

venerdì 4 marzo 2011

Tubo elica di prua





Come si fa un foro di 195mm in “bolla” su una superfice inclinata su più lati? Non è facile. Dobbiamo dire che siamo stati un’ora buona a dire sciocchezze con errori di concetto geometrici gravi, poi abbiamo abbandonato la geometria e siamo passati ai fatti.
Prima di tutto abbiamo scelto la posizione del centro tubo (tra la prima e la seconda ordinata e a 185mm dalla Linea di Galleggiamento)dall’interno dello scafo sul lato destro,  con un laser abbiamo trovato il centro del lato sinistro, fatto un foro con un trapano di 10mm abbiamo fatto passare un tubo di ferro di 10.

Abbiamo in seguito tagliato 2 cerchi di legno di 185 mm di diametro con un foro di 10 al centro e gli abbiamo collocati all’interno di un tubo di plastica delle stesse dimensioni. Abbiamo poi tagliato il tubo in diagonale fino a farlo combaciare con lo scafo per segnare con un pennarello il diametro del tubo da ambo i lati dello scafo. Abbiamo ottenuto 2 ovali tutti storti inquietanti, con il “lesto” abbiamo ritagliato le parti e dopo qualche ritocco con il flessibile il tubo è perfettamente entrato nei 2 fori.
Perfettamente centrato e a bolla. Una magia.
Tempo dell’intera operazione circa 4 ore.
Sabato lo salderemo dall'esterno e poi dall'inerno e rimuoveremo le parti in eccesso.