Il giorno del varo è stato durissimo, ci siamo svegliati molto presto e abbiamo cercato con tutte le forze di finire invano quello che ci eravamo prefissati, purtroppo non si è mai pronti.
All'ora prefissata è arrivata puntuale la gru e siamo dovuti scendere dalla barca quasi a strattoni, la processione con il mezzo telecomandato che trasportava la barca al pontile del varo è stata un agonia, eravamo tutti dietro in silenzio a passo di funerale.
Poi la gru l'ha imbracata e in un attimo era in acqua con le fasce che la tenevano, siamo saltati su in un sol balzo e ci siamo precipitati giù a controllare le prese a mare, 1, 2 , 3, 4 ... abbiamo perso il conto.
Miracolo erano tutte asciutte, nessuna infiltrazione, niente.
E tutti gl'incubi funesti che per 6 anni ci hanno accompagnato?
Siamo risaliti su e abbiamo dato l'ok, la barca galleggiava, a questo punto abbiamo tolto le fasce e la barca è rimasta dritta.
Poi abbiamo messo in moto e dopo un piccolo intervento, l'acqua dalla marmitta ha cominciato a fluire. Le emozioni non si possono descrivere quindi meglio rinunciare.
A questo punto ci siamo staccati dal pontile per raggiungere il molo a noi assegnato e abbiamo ingranato la marcia in avanti e dato gas, stranamente la barca ha cominciato ad andare all'indietro, marcia indietro e la barca andava in avanti. Vabbè abbiamo sbagliato qualcosa.
A questo punto abbiamo affidato la nostra barca alle mani esperte di un nostro amico skipper di nome Marco che dolcemente ci ha condotti all'ormeggio. Noi non abbiamo avuto coraggio nemmeno di toccare i timoni, non eravamo pronti psicologicamente.
All'ormeggio abbiamo cominciato a sorridere come scemi e insieme a massimo e Marco abbiamo finalmente aperto una boccia di champagne e abbiamo festeggiato.
La giornata infinita era finalmente finita.
Il peso della barca è risultato essere 14.5 Tonnellate.
Nei week end successivi abbiamo terminato tutto il fuori, roll-bar, quadro dei comandi, luci esterne, ecc. Onestamente lavorare al mare e sul mare è veramente un altra cosa, quasi una gioia.
Ed eccoci qui al completamento di una barca a vela, l'alberatura.
Ci eravamo affidati alla Velscaf di Franco Manzoli di Genova, la scelta era ricaduta su di lui perchè con noi si è comportato fin da subito molto bene e alla fine ha confermato le nostre aspettative, persona onesta e molto umile, cosa rara in questo mondo.
Ci ha dato dei consigli utili attenendosi però al piano velico di Dix.
L'albero di alluminio è verniciato bianco e alto 19,40 metri, 3 crocette in linea, strallo di prua e di trinchetta, paterazzo sdoppiato per facilitare l'ingresso in barca dal pontile.
I rinvii tutti in pozzetto. Lunedì in 3 lo abbiamo scaricato e montato, ieri lo abbiamo istallato sempre in 3 persone.
Impressionante, di una bellezza unica (per noi), sicuramente si fa notare, lo Stesso Franco era veramente molto soddisfatto.
Il vento ieri era abbastanza forte la mattina alle 11 e abbiamo avuto non pochi problemi a piazzarlo nella sua base.
Alla fine però ce l'abbiamo fatta e abbiamo iniziato a fissare le sartie alle lande, dopo un pò l'albero è rimasto in piedi da solo.
Wooooouuuu, una barca a vela.
Con l'occasione abbiamo per la prima volta preso possesso da soli della nostra barca e con questo immenso albero siamo tornati all'ormeggio.
Non so se per colpa del vento, o dell'emozione, o la non conoscenza della barca o la nostra incapacità o molto probabilmente tutte le cose messe insieme, sta di fatto che per centrare quel piccolo maledetto molo, ci sono voluti 6 tentativi. Uno spettacolo che in pochi hanno avuto la fortuna di vedere. Miglioreremo con il tempo? forse.
In banchisa abbiamo poi montato il boma e con il bansigo siamo saliti per la prima volta all'altezza della seconda crocetta a tirare le diagonali.
Ultimi ritocchi del sapiente Franco e finalmente l'alberatura era finita.
In concomitanza è arrivato anche il velaio che a preso le misure per farci un preventivo.
Che bella! Pronta a navigare...Posso venire a fare due bordi? ;)
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